Articolo di Sara Barone
Nel precedente articolo, abbiamo già trattato il tema delle situazioni contributive in cui non vi siano stati raggiunti i 20 anni richiesti dal sistema pensionistico italiano per il versamento delle proprie quote.
Oggi analizziamo quali possono essere dunque le alternative all’assegno sociale e alla pensione casalinghe. In particolare, vedendo quali sono i vantaggi offerti dalla contribuzione autonoma di contributi dai 5 ai 13 anni di versamento.
Pensione con 5 anni di contributi
Con così pochi anni di versamento autonomo di quota contributiva, il lavoratore (o il cittadino che ne ha disposto l’atto di contribuzione), può richiedere comunque l’assegno ordinario di invalidità o la pensione di inabilità al lavoro.
I requisiti per l’ottenimento di queste ultime sono:
- Aver compiuto i 71 anni di età (requisito richiesto fino al 31 dicembre 2022, in quanto molto probabilmente ci saranno modifiche di legge)
- Aver versato almeno 5 anni di contributi (di cui almeno 3 nell’ultimo quinquennio) dopo il 1996
- Essere iscritto a una gestione INPS
Pensioni con 10 anni di contributi
Ad accedere alla quota pensionistica con soli 10 anni di contributi, invece, potranno essere anche i lavoratori o cittadini non vedenti, che abbiano iniziato a versare dopo il riscontro della cecità.
Per le donne, il requisito di età anagrafica è di 51 anni, che passa a 56 anni se lavoratrici autonome.
Per gli uomini, invece, si parte da un’età di 56 anni, che passa a 61 anni se lavoratori autonomi.
Per coloro i quali abbiano ottenuto meno di 10 anni di contribuzione, ma con un’età più avanzata, è possibile comunque ottenere la quota pensionistica. In tal caso sarà di 61 anni per uomini dipendenti, 56 per le donne dipendenti. Per gli uomini lavoratori autonomi 66 e per le donne 61.
Vi sono poi opportunità di pensione per un’altra serie di professionisti che abbiano ottenuto solo 10 anni di contribuzione. Parliamo dei lavoratori che rientrano nelle casse previdenziali di CNPADC (cassa dei dottori commercialisti); Cassa Forense; EPAP e Cassa degli Psicologi.
Pensione con 13 anni di contributi
Per chi avesse raggiunto solo 13 anni di contributi, invece, c’è una doppia possibilità: versare le quote mancanti per il raggiungimento dei 20 anni richiesti per la pensione di vecchiaia (es. per chi abbia meno di 60 anni potrebbe convenire, in quanto non dovrebbe arrivare ai 67 anni richiesti per legge per l’ottenimento della pensione di vecchiaia);
oppure accedere alla pensione di vecchiaia contributiva, con soli 5 anni di contributi e al raggiungimento dei 71 anni di età (qualora i contributi siano stati versati dal 1995 in poi).