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PNRR: Riforma del sistema di orientamento

Posted on 22 Marzo 202322 Marzo 2023 By buonandisalvatore@gmail.com

Pubblicato il Marzo 22, 2023 da Scuola – PSBConsulting

Contributo a cura della Dott.ssa Manuela Lenci

PNRR

RIFORMA SISTEMA ORIENTAMENTO

Con il D.M. n. 328 del 22 dicembre 2022 il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha adottato le Linee guida per l’Orientamento.

Il documento prevede che, a partire dall’a.s. 2023/24, si attivino le seguenti misure:

  • * realizzazione nelle Scuole Secondarie di 1° e 2° grado, di 30 ore di orientamento, per ogni anno scolastico;
  • * implementazione portfolio digitale E-portfolio
  • * individuazione docenti tutor per l’orientamento 
  • * formazione per i docenti tutor per l’orientamento
  • * attivazione di Campus formativi
  • * messa a disposizione Piattaforma digitale unica per Orientamento
  • * Job placement anche per la scuola
  1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
  • * D.M. 22 dicembre 2022 n. 328 – Adozione Linee guida per l’Orientamento
  • * CM n. 17 del 3 gennaio 2023
  • * Nota MUR n. 937 del 3 marzo 2023.
  • FINALITA’

Le linee guida hanno lo scopo, anche attraverso la promozione di opportuni interventi legislativi e decreti, di attuare la riforma dell’orientamento, disegnata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha la finalità di:

  • * rafforzare il raccordo tra primo e secondo ciclo di istruzione per una scelta consapevole e ponderata, tale da valorizzare le potenzialità e i talenti degli studenti;
  • * contribuire alla riduzione della dispersione scolastica;
  • * favorire l’accesso alle opportunità formative dell’istruzione terziaria;
  • * favorire la miglior scelta degli studi universitari o l’ingresso nel mondo del lavoro, attraverso l’incontro tra le competenze degli studenti e la domanda di lavoro.

Quanto alle attività da svolgere per conseguire gli obiettivi sopra riportati, nelle Linee guida si sottolinea che le stesse vanno organizzate superando la sola dimensione trasmissiva delle conoscenze, valorizzando la didattica laboratoriale, nonché ricorrendo a tempi e spazi flessibili e alle opportunità offerte dall’autonomia scolastica.

Nelle linee guida sono riportati, in nota, i numerosi provvedimenti, anche di carattere normativo , adottati sull’Orientamento negli ultimi quindici anni, sia a livello ministeriale,  che nell’ambito di accordi tra Governo, Regioni ed Enti locali, per evidenziarne la validità, nelle analisi  e nelle prospettive, per la progettazione e la realizzazione di un sistema efficace di orientamento permanente.

  • ISTITUTI DESTINATARI

Sono destinatari degli interventi:

  • * tutte le classi di tutte le Scuole Secondarie di Primo grado
  • * tutte le classi di tutte le Scuole Secondarie di Secondo grado
  • TEMPISTICA

Gli interventi indicati nelle Linee Guida devono essere attivati a partire dall’a.s. 2023/24.

  • FINANZIAMENTI

La C.M. n. 17 del 3 gennaio 2023, a proposito di finanziamenti, precisa:

“Le risorse che le Istituzioni scolastiche potranno utilizzare sono riconducibili a iniziative locali e nazionali nonché ai piani e ai programmi a titolarità del Mim. Lo stesso Pnrr consente l’attivazione di percorsi e interventi afferenti all’orientamento attraverso alcune delle sue linee di investimento, tra le quali:

  • M4C1 11.4 – Interventi per la riduzione dei divari territoriali e della dispersione scolastica;
  • M4C1 11.5 – Sviluppo del sistema di formazione terziaria degli ITS;
  • M4C1 12.1 – Didattica Digitale Integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico; M4C1 13.1 – Nuove competenze e nuovi linguaggi  (STEM e competenze multilinguistiche)”

Lo specifico Punto 12. delle Linee guida (Risorse e opportunità per la gestione dell’Orientamento da parte delle scuole), in effetti risulta molto vago:

“Le azioni di orientamento possono essere sostenute da un utilizzo strategico e coordinato da parte delle scuole di tutte le risorse offerte da piani e programmi nazionali ed europei a titolarità del Ministero e da iniziative promosse a livello nazionale e locale da università, regioni, enti locali, centri per l’impiego, associazioni datoriali, enti e organizzazioni territoriali.”

L’unica specifica e concreta indicazione, già operativa, è quella relativa alla Linea di investimento 1.6  – “Orientamento attivo nella transizione scuola-università”, che prevede uno specifico finanziamento di € 250.000.000, gestito da Università e AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale), per realizzare ulteriori percorsi di orientamnto di n. 15 ore ciascuno, nelle classi Terze, Quarte e Quinte delle Superiori.

Per il resto vi è solo un elenco di precedenti linee di investimento del PNRR, da cui, si suggerisce, sia possibile attivare percorsi e interventi finalizzati all’Orientamento.

A parere della scrivente, considerati i numerosi, impegnativi ed onerosi adempimenti previsti dalle Linee Guida, già a partire dal prossimo a.s. 2023/24, e tenuto conto che tali attività devono essere obbligatoriamente svolte da tutte le scuole secondarie, inferiori e superiori, è decisamente improbabile che si ipotizzi che il relativo costo sia coperto da un non ben identificato … utilizzo strategico e coordinato da parte delle scuole di tutte le risorse offerte da piani e programmi nazionali ed europei … (punto 12.1).

Nè le citate, diverse, linee di investimento (che pur possono comprendere azioni di orientamento), posso consentire, a tutte le scuole interessate, l’attivazione di percorsi ad hoc, in quanto:

  • * o non riguardano tutte le scuole, ma solo quelle che hanno avuto esiti INVALSI a rischio di dispersione scolastica (M4C1 11.4 – Interventi per la riduzione dei divari territoriali e della dispersione scolastica);
  • * o, come la M4C1 11.5 – Sviluppo del sistema di formazione terziaria degli ITS, riguarda il settore post-secondario degli ITS;
  • * o, come la M4C1 12.1 – Didattica Digitale Integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico, riguarda specifici interventi (Animatori digitali), formazione di personale e inoltre  solo alcune scuole individuate con procedura selettiva;
  • *o, come la M4C1 13.1 – Nuove competenze e nuovi linguaggi  (STEM e competenze multilinguistiche, ha una coerenza con quanto indicato, ma prevede una tempistica a valere per il 2025, quindi non compatibile con quella indicata dalle Linee Guida Orientamento.

Per quanto sopra, sempre a parere della scrivente, è altamente probabile che le seguenti precisazioni:

Paragrafo 12 – Punto 4 delle Linee Guida:

“Nell’ambito delle risorse europee, il nuovo Programma Nazionale “Scuola e competenze” 2021/2027 prevede specifici interventi per sostenere la riforma dell’orientamento, introdotta dalle presenti linee guida, per le scuole del primo e del secondo ciclo e per i centri per l’istruzione degli adulti, mentre il programma “Erasmus+” 2021-2027 consente l’attivazione di percorsi di mobilità che abbiano anche un forte impatto in relazioneall’orientamento alle scelte future.”

Comma 3 – Art. 1 del D.M. n. 328 del 22 dicembre 2022:

“Le Direzioni generali del Ministero dell’istruzione e del merito, ciascuna per quanto di rispettiva

competenza, d’intesa con l’Unità di missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, provvedono all’adozione, entro il 30 giugno 2023, dei successivi adempimenti per l’attuazione delle Linee guida, di cui all’allegato 1, nel rispetto dei target e milestone definiti dal PNRR”.

stiano a significare che, entro il 30 giugno 2023, verrà comunicata una specifica linea di investimento (come già fatto per l’Università) che permetta di sostenere le relative spese.

  • MISURE

6.1 – Moduli formativi scuole secondarie

Una delle novità principali della riforma riguarda lo svolgimento, a partire dall’a.s. 2023/24,  nelle scuole secondarie, di moduli di orientamento formativo, da gestire in modo flessibile nel rispetto dell’autonomia scolastica.

Nella scuola secondaria di primo grado:

  • * sono attivati in tutte le classi, ogni anno scolastico;
  • * ciascun modulo ha la durata di almeno 30 ore, anche extra curriculari.

Nella scuola secondaria di secondo grado:

  • * nelle classi prime e seconde sono attivati moduli di orientamento formativo degli studenti di almeno 30 ore, anche extra curricolari, per anno scolastico;
  • * nelle classi terze, quarte e quinte sono attivati moduli curriculari di orientamento formativo degli studenti di almeno 30 ore, per anno scolastico.

Nelle classi terze, quarte e quinte, inoltre, al fine di migliorare l’efficacia dei percorsi orientativi, i moduli curriculari di orientamento formativo sono integrati con:

  • * i PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento);
  • * i percorsi di orientamento di 15 ore ciascuno nelle classi terze, quarte e quinte, promossi dalle università e dagli Istituti AFAM;
  • *le azioni orientative degli ITS Academy.

Nelle Linee guida si evidenzia che i moduli di 30 ore costituiscono uno strumento fondamentale per supportare gli studenti a fare sintesi unitaria, riflessiva e interdisciplinare della loro esperienza scolastica e formativa, in vista della costruzione in itinere del personale progetto di vita culturale e professionale, per sua natura sempre in evoluzione. 

Pertanto, non possono essere in alcun modo considerati come il contenitore di una nuova disciplina o di una nuova attività educativa aggiuntiva e separata dalle altre. 

Conseguentemente, le 30 ore:

  • * non vanno necessariamente suddivise in ore settimanali prestabilite;
  • * possono essere gestite in modo flessibile dalle scuole;
  • * vanno articolate in modo da realizzare attività per gruppi proporzionati nel numero di studenti;
  • * possono essere distribuite nel corso dell’anno, secondo un calendario progettato e condiviso tra studenti e docenti interessati.

Nell’ambito dell’articolazione sopra descritta possono svolgersi quei laboratori che prevedono l’incontro tra:

  • * studenti di un ciclo inferiore e superiore per esperienze di peer tutoring;
  • * docenti del ciclo superiore e studenti del ciclo inferiore, per sperimentare svariate attività riconducibili alla didattica orientativa e laboratoriale (rientrano in tali attività le iniziative di orientamento nella transizione tra istruzione e formazione secondaria e terziaria e lavoro, laboratori di prodotto e di processo, presentazione di dati sul mercato del lavoro).

I moduli formativi possono essere progettati ed erogati in collaborazione con le scuole e le agenzie formative dei successivi gradi di istruzione, con gli ITS Academy, le università, le istituzioni AFAM, il mercato del lavoro e le imprese, gli enti locali e le regioni, i centri per l’impiego e tutti i servizi attivi sul territorio per accompagnare la transizione verso l’età adulta.

Le suddette collaborazioni, si legge nelle Linee guida, sono utili a valorizzare l’orientamento come processo condiviso, reticolare, coprogettato con il territorio. 

6.2 – Moduli di “orientamento attivo” per la transizione scuola superiore-università

Come sopra indicato per le sole scuole secondarie di secondo grado sono previste occasioni di orientamento promosse dalle Università. Si tratta di 15 ore di “orientamento attivo nella transizione scuola-università” finanziate dai fondi PNRR e rivolte agli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori.  

Il Ministero ha stanziato 250 milioni di euro e prevede il coinvolgimento entro il 2026 di un milione di studenti. Il D.M. n 934 del 3 agosto 2022 fornisce i dettagli per l’attuazione di questi nuovi percorsi che dovranno favorire e facilitare il passaggio dalla scuola secondaria all’istruzione terziaria.

Tale attività dovrà essere gestita dalle università e dalle Istituzioni AFAM, che dovranno coinvolgere gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado in percorsi volti a “promuovere un raccordo tra aspirazioni degli alunni, competenze per l’occupabilità, scelta del percorso di studio e profili risultanti dalla formazione e richiesti dal mondo del lavoro”.

Il decreto specifica le finalità delle attività per lo studente:

  • * la conoscenza dell’offerta formativa post-diploma e il suo valore nella società contemporanea sottolineando il ruolo della formazione per la crescita personale e per la realizzazione di società sostenibili e inclusive. 
  • * esperienze di didattica disciplinare attiva, partecipativa e laboratoriale, con particolare focus alle metodologie di apprendimento del metodo scientifico e della cultura STEM;
  • * la consapevolezza delle proprie conoscenze per ridurre il divario tra le conoscenze possedute e quelle richieste dai percorsi di interesse; 
  • * la capacità di riflessione orientativa per la costruzione del progetto di sviluppo formativo e professionale;
  • * la conoscenza del mercato del lavoro con focus sugli sbocchi occupazionali e il futuro del lavoro in ottica sostenibile e inclusiva. 

I percorsi potranno coinvolgere esperti nella realizzazione delle attività e prevedono il coinvolgimento dei docenti della scuola superiore al fine di condividere e promuovere le metodologie e le attività e rendere l’intervento strutturale e sostenibile nel tempo. 

6.3 – Portfolio digitale (E-portfolio)

L’E-Portfolio, che costituisce una fondamentale innovazione tecnica e metodologica, è redatto per gli studenti della secondaria di primo e secondo grado, secondo quanto precisato nelle Linee Guida: Il contenuto di ciascun modulo di orientamento di almeno 30 ore è costituito dagli apprendimenti personalizzati, evidenziati dalla compilazione, in forma sintetica e nel dialogo con ogni studente, di un portfolio digitale. 

Il portfolio digitale  si propone le seguenti finalità:

  • * integrare e completare in un quadro unitario il percorso scolastico;
  • * favorire l’orientamento rispetto alle competenze maturate negli anni precedenti e, in particolare, nelle esperienze di insegnamento dell’anno in corso;
  • * accompagnare lo studente e la famiglia nell’analisi dei percorsi formativi, nella discussione dei punti di forza e debolezza motivatamente riconosciuti da ciascuno studente nei vari insegnamenti nell’organizzazione delle attività scolastiche e nelle esperienze significative vissute nel contesto sociale e territoriale.

Permette di:

  • * evidenziare le competenze digitali di ogni studente e, se necessario, accrescerle, anche con appositi interventi da parte delle istituzioni scolastiche e formative;
  • * valorizzare le competenze acquisite;
  • * avere a disposizione le più importanti prove di una trasformazione di sé, delle relazioni con la cultura, il sociale, gli altri e il mondo esterno, a partire dal mondo del lavoro e del terzo settore.

Le parti fondamentali che caratterizzano l’E-Portfolio sono le seguenti:

  • * il percorso di studi compiuti, anche tramite attività che ne documentino la personalizzazione;
  • * lo sviluppo documentato delle competenze in prospettiva del proprio personale progetto di vita culturale e professionale. In tale spazio possono essere riportate, ad esempio, anche le competenze sviluppate in attività svolte nell’ambito dei progetti finanziati con fondi europei o, per gli studenti della secondaria di II grado, dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO);
  • * le riflessioni in chiave valutativa, auto-valutativa e orientativa sul percorso svolto e, soprattutto, sulle sue prospettive;
  • *  la scelta di almeno un prodotto riconosciuto criticamente dallo studente, in ciascun anno scolastico e formativo, come il proprio “capolavoro”.
  • * “il consiglio di orientamento” sul percorso da intraprendere alla secondaria di II grado, rilasciato prima delle iscrizioni agli alunni delle classi terze della secondaria di primo grado;
  • * il “Curriculum della studentessa e dello studente”, allegato al diploma rilasciato in seguito al superamento dell’esame di Maturità e che illustra le competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite, le attività culturali, artistiche, musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico, nonché in quello dei PCTO ed altre eventuali certificazioni conseguite, ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro.

Nulla viene ancora precisato nelle Linee guida circa le modalità di compilazione, per cui bisognerà attendere che il MIM fornisca apposite indicazioni.

6.4 – Docenti tutor per l’orientamento nelle scuole Tutor

Spetta al Tutor (figura introdotta dalla riforma e che ciascuna scuola deve individuare per gruppi di studenti) aiutare gli studenti a rivedere le sopra riportate parti fondamentali del portfolio digitale.

Nelle Linee guida si precisa:

In questa prospettiva, ogni istituzione scolastica e formativa individua i docenti di classe delle scuole secondarie di primo e secondo grado, chiamati a svolgere la funzione “tutor” di gruppi di studenti …

Pertanto i Tutor:

  • * saranno individuati in ciascuna classe;
  • * seguiranno “gruppi di studenti”;
  • * saranno, come si deduce dal tenore letterale di quanto scritto dal Ministero, più di uno in ogni classe (… individua i docenti di classe delle scuole secondarie di primo e secondo grado, chiamati a svolgere la funzione “tutor” di gruppi di studenti; dunque non un docente di classe, ma i docenti di classe…);
  • * opereranno dal 2023/24 (nel paragrafo dedicato ai “Tutor” non è esplicitamente indicato, tuttavia non possono che operare a partire dal predetto anno scolastico, considerato che i moduli formativi partiranno proprio dal 2023/24).

I tutor seguiranno “gruppi di studenti” in un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi.

Nello specifico, svolgeranno due attività:

  • * aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali dell’E-Portfolio personale;
  • * consigliare le famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi e/o delle prospettive professionali, anche alla luce dei dati territoriali e nazionali, delle informazioni contenute nella piattaforma digitale unica per l’orientamento (introdotta sempre dalla riforma).

Per assolvere tale compito, i tutor potranno avvalersi del supporto della figura a sostegno dall’orientamento, che ogni scuola dovrà individuare.

In definitiva, il compito dei tutor, che si articola nelle attività sopra riportate, è quello di valorizzare l’individualità di ciascuno studente e a tirare fuori le abilità, le predisposizioni, le capacità di ciascun ragazzo.

6.5 – Formazione per i docenti tutor per l’orientamento

Partendo dal principio che l’orientamento non è un processo episodico, ma sistematico, il Ministero ha previsto che l’Orientamento diviene priorità strategica della formazione, nell’anno di prova e in servizio, dei docenti di tutti i gradi di istruzione. 

Tutti i docenti (neoassunti e non), pertanto, saranno formati in merito all’Orientamento.

Quanto ai Tutor, sono previste per gli stessi iniziative formative specifiche, sulla base degli indirizzi definiti dal MIM.

Le attività (formative) saranno svolte a livello territoriale, con il coordinamento del MIM e degli Uffici scolastici regionali, tramite i “Nuclei di supporto”, da istituire presso ogni Ufficio scolastico regionale, al fine di accompagnare l’attuazione delle Linee guida, anche in relazione agli aspetti organizzativi e gestionali delle scuole.

6.6 – Attivazione di Campus formativi

In via sperimentale saranno attivati “campus formativi”, attraverso reti di coordinamento tra istituzioni scolastiche e formative, che offrano una panoramica completa di tutti i percorsi secondari, per ottimizzare l’accompagnamento personalizzato e i passaggi orizzontali fra percorsi diversi.

6.7 – Piattaforma digitale unica per Orientamento

La piattaforma digitale unica per l’orientamento è messa a disposizione di studenti, famiglie e docenti, al fine di supportarli nell’orientamento.

La piattaforma, come si legge nelle Linee guida, conterrà:

  • * elementi riguardanti l’offerta formativa e i dati necessari per poter effettuare scelte consapevoli, sulla base delle competenze chiave, delle motivazioni e degli interessi prevalenti, ai fini del passaggio dal primo al secondo ciclo di istruzione;
  • * elementi relativi alla documentazione territoriale e nazionale riguardante il passaggio dal secondo ciclo di istruzione  all’offerta formativa del sistema terziario (distribuzione degli ITS Academy e dei corsi di laurea di Università, Istituzioni AFAM, dati sulla preparazione all’ingresso nei corsi di studio, dati sui corsi di studio, dati Almalaurea, Istat, Cisia, etc.);
  • * dati riguardanti sia le professionalità più richieste nei diversi territori sia le prospettive occupazionali e retributive correlate ai diversi titoli di studio secondari e terziari (Università e ITS Academy), trasmessi a ciascuna scuola dal Ministero, ai fini della transizione scuola-lavoro;
  • * la presentazione delle migliori pratiche di E-Portfolio orientativo personale delle competenze degli studenti, nonché delle migliori esperienze realizzate dalle istituzioni scolastiche per lo svolgimento delle attività di orientamento;
  • *  uno spazio riservato, in cui sarà possibile consultare la stratificazione annuale del proprio E-Portfolio, relativo alle competenze acquisite nei percorsi scolastici ed extrascolastici.

6.8 – Figura di sostegno all’Orientamento – Orientamento al lavoro

I dati sopra elencati, forniti dal Ministero, saranno gestiti nelle scuole da un’apposita figura a sostegno dell’orientamento, che va individuata in ciascuna scuola (secondaria di primo e secondo grado) nell’ambito del proprio quadro organizzativo e finanziario.

Nello specifico tale figura dovrà raffinare i dati forniti dal Ministero (relativi a: offerta formativa del secondo ciclo, nel passaggio tra primo e secondo grado; documentazione territoriale e nazionale, riguardante il passaggio dal secondo ciclo all’offerta formativa del sistema terziario; la transizione scuola-lavoro, con dati relativi sia alle professionalità più richieste nei diversi territori, sia sulle prospettive occupazionali e retributive, correlate ai diversi titoli di studio secondari e terziari) e integrarli con quelli specifici raccolti nelle differenti realtà economico-territoriali.

I dati così “lavorati” saranno a disposizione di docenti (in particolare dei docenti Tutor), famiglie e studenti, al fine di agevolare la prosecuzione del percorso di studi ovvero l’ingresso nel mondo del lavoro, nonché favorire l’incontro tra le competenze degli studenti e la domanda di lavoro.

6.9 –Orientamento al lavoro (Job placement) anche per la scuola

Con la Piattaforma digitale unica per l’orientamento (contenente documentazione territoriale e nazionale sui corsi di laurea e dati utili per la transizione scuola-lavoro, in relazione alle esigenze dei diversi territori) e la Figura di sostegno all’orientamento,  studenti e famiglie avranno a disposizione i dati sull’offerta di studi universitari, ma anche quelli sulle professionalità più richieste in quella determinata area.

  • CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

La riforma dell’Orientamento, porterà delle novità anche riguardo alla certificazione delle competenze, intese quale strumento per l’orientamento. 

Innanzitutto cambierà la tempistica relativa al rilascio della certificazione delle competenze nella scuola secondaria di secondo grado. Infatti, a partire dall’anno scolastico 2023/24, sarà previsto, a richiesta, il graduale rilascio, da parte delle scuole, della certificazione delle competenze anche al termine di ciascuna annualità del secondo ciclo di istruzione. 

Dunque, dal prossimo anno scolastico, sarà possibile richiedere ed ottenere la certificazione delle competenze al termine di ogni anno di scuola secondaria di secondo grado.

Il rilascio annuale della certificazione delle competenze è stato previsto al fine di:

  • * assicurare i passaggi fra i percorsi di studio del sistema nazionale di istruzione e i percorsi dell’istruzione e formazione professionale (leFP) regionali o l’apprendistato formativo;
  • * attivare interventi di riorientamento.

Innovativa tale seconda finalità nel biennio della scuola secondaria superiore, per favorire il riorientamento e il successo formativo. Si riconosce la possibilità che la scelta della scuola secondaria di secondo grado, (effettuata durante il termine della secondaria di primo grado) possa essere rivista con maggior flessibilità e sulla base della certificazione rilasciata.

Nelle Linee guida si precisa che, a tal fine, saranno raccordati i molteplici modelli di certificazione oggi in uso, in relazione alle competenze chiave per l’apprendimento permanente. 

8. MONITORAGGI

L’attuazione delle linee guida sarà oggetto di apposito monitoraggio, attraverso l’analisi dei dati rilevati dal sistema informativo del Ministero dell’istruzione e del merito e dalle piattaforme correlate, con cadenza annuale, sulla base di specifici indicatori di realizzazione.

In esito al processo di monitoraggio e valutazione, le linee guida potranno essere aggiornate con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito ai fini del rafforzamento della loro efficacia.

9. CONCLUSIONI

In conclusione l’approvazione, il 22 dicembre 2022, delle Linee guida per l’Orientamento, ha permesso di rispettare lo scadenziario previsto dal PNRR (fissato al 31.12.2022), ma sembrerebbe pagare lo scotto di una certa urgenza, per alcune parti operative, lasciate a successivi adempimenti attuativi (comunque entro il 30 giugno 2023) e, soprattutto, per l’individuazione garantita delle fonti di finanziamento, ad oggi decisamente incerte.

Si può dire che è stato puntualmente precisato “chi fa cosa”, individuando anche nuove figure e prevedendo la loro formazione, sembrerebbe addirittura obbligatoria, ma manca completamente l’indicazione del riconoscimento economico derivante da un ulteriore, impegnativo, carico di lavoro e competenze.

Per tali considerazioni, se non verranno rapidamente definiti tali aspetti, la prevista attuazione della riforma, per tutte le scuole secondarie, di primo e secondo grado, a partire dal prossimo a.s. 2023/24, potrebbe creare non poche difficoltà  alle scuole interessate.

CONTABILITA', DIRIGENTE SCOLASTICO Tags:PNRR, SEGRETERIA

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